Terrore sul Brembiolo: 10 morti, migliaia i feriti.
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- Created on Thursday, 18 December 2014 18:16
- Last Updated on Friday, 19 December 2014 08:39
- Written by Alessandro Torchio 5B
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Si narra che presso l’antica popolazione dei Celti fosse divenuta consuetudine la pratica di lasciar crescere, appena entrati nella giovinezza, i capelli e la barba fino a quando non si avesse ucciso un nemico. Sopra le spoglie insanguinate i giovani si scoprivano la fronte e solo allora pensavano di aver pagato il prezzo della loro nascita, ritenendosi quindi degni della patria e dei genitori: ai vili e agli incapaci in battaglia rimaneva l’aspetto incolto. Il rito di iniziazione favoriva quindi lo sviluppo di una società forte e coraggiosa, e aveva il preciso compito di creare i cosiddetti “status sociali”, delineando l’appartenenza di un individuo ad un particolare gruppo di persone. Oggigiorno le prove di passaggio sono ancora presenti nella nostra società, sebbene meno cruente (forse non quella di cui sto per raccontarvi), e distinguono il forte dal debole, l’ingegnoso dall’ottuso, il furbo dal fesso.
Ma cosa c’è successo?
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- Created on Thursday, 18 December 2014 18:12
- Last Updated on Friday, 19 December 2014 08:36
- Written by Andrea Leoni 5C
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“Sono stato troppo tempo nell’ombra ad osservare, in questo coro muto ero l’unico a cantare, gli altri timorosi di poter parlare, contro questo sistema che soffoca la morale”.
Ombra
Nel corso di poche generazioni, gli ideali di moralità della mia generazione sono degenerati, talvolta cancellatie sostituiti con falsi idealiimposti alle giovani menti un po’ alla volta, come una goccia che cade sulla fronte del condannato torturandolo psicologicamante e fisicamente, portandolo a una morte lenta. Potrei esagerare orribilmente esagerato a fare questo macabro esempio, ma non si può soffocare la voce della verità.
La società attuale ci ha bendato gli occhi con manichini stereotipati, tappato le orecchie con la loro musica e manipolato le nostre scelte con le loro vite degradanti, stupide, insignificanti e infantili.
A chi mi riferisco secondo voi?
Il tifoso di calcio
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- Created on Thursday, 18 December 2014 18:04
- Last Updated on Friday, 19 December 2014 09:24
- Written by Thomas Felisi 3H
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Il tifoso di calcio vive in uno stato vegetativo per 6 giorni alla settimana. Si sveglia la domenica mattina per manifestare a tutti (ai quali non importa nulla) il peggio di sé. I tifosi si riuniscono poi in speciali strutture chiamate stadi, nei quali danno sfogo ai loro istinti bestiali.
Di tutti i tifosi presenti sulla faccia della terra, fanno parte in molti a una categoria… I TIFOSI ROSICONI!!!
Un tipico tifoso rosicone vive la propria vita solo in funzione dei risultati di una partita. Costui dopo che la squadra a cui ha affidato la propria vita subisce una sconfitta, inizia a gridare parole di cui non si conosce nemmeno il significato ai tifosi della squadra opposta, ai loro giocatori, ai giocatori della propria squadra, all’allenatore, all'arbitro e alle madri di tutti loro…PER NON PARLARE DELLA SUA!
LIBERTA’: siamo veramente liberi?
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- Created on Thursday, 18 December 2014 18:01
- Last Updated on Friday, 19 December 2014 08:40
- Written by Alberto Novati 4T
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Libertà, una parola che ha scritto la storia, che ha scritto il destino di noi uomini e ha determinato le caratteristiche della nostra civiltà costruita su valori e diritti cosiddetti fondamentali di ogni essere umano come la vita, la libera scelta culturale,religiosa e politica o minori e più banali come il diritto alla salute e alla felicità.
Apparentemente non c’è nulla di strano: la maggior parte di noi vive la propria vita senza troppi pensieri, senza farsi domande, convinto di avere la possibilità di fare le proprie scelte, di colorare la sua vita come meglio crede; osservando il mondo che mi circonda, le persone con cui vivo, i miei bisogni e soprattutto i miei doveri, mi sono accorto di come la nostra vita sia una specie di moto perpetuo, senza soste, e che non sembra dare l’idea di volerne fare. Premetto che questa rappresenta un’ idea, o forse ancora meglio un ideale personale, che non nasce solo come opinione, come pensiero mio, ma soprattutto dall’analisi della realtà e si può di conseguenza considerare un dato di fatto.
Da diversi anni a questa parte mi pongo quesiti riguardo alla vita che sto e stiamo vivendo: cosa significa vivere? Qual è il nostro scopo? Chi o cosa ci ha permesso di esistere? Ma soprattutto quanto controllo (e quanti diritti) abbiamo sulla nostra vita all’interno della nostra società?
TUTT APPOSTO NON DIREI
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- Created on Thursday, 18 December 2014 17:52
- Last Updated on Friday, 19 December 2014 09:03
- Written by Giada Guadalupi 5P
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Negli ultimi anni sembra che la presenza di barriere architettoniche sia aumentata invece di diminuire e, per rendersi conto di questo non bisogna pensare in grande o a città molto lontane da noi…… basta solo fermarsi e guardarsi intorno!
Facciamo alcuni esempi; le strade della nostra cittadina sono fatiscenti e chiunque: donna con un passeggino, bambini, anziani e non solo persone diversamente abili, possono inciampare in una buca e farsi male seriamente, ma questo le persone competenti a Casalpusterlengo non lo riescono a capire o più semplicemente non vogliono farlo.
Ma, se volessimo essere comprensivi, ci potrebbe bastare la scusa: “ non ci sono fondi per sistemare le strade”….. e allora sorge spontanea una domanda…….I fondi per costruire la fontana con getti d’acqua super potenti, dotata di inutili luci scenografiche per quando si fa buio, dove li avete trovati? E’ preferibile che venga garantita la sicurezza dei cittadini o che vengano costruite delle infrastrutture le cui utilità è solo estetica?