History Time: Unità d’Italia un giorno da non dimenticare

Scritto da: Mattia Ghirardelli

mercoledì, 13 Marzo 2019


Il 17 marzo 1861 fu proclamata la nascita del regno d’Italia. Questo atto è frutto di una serie di guerre, di rivolte che portarono all’unificazione dei vari staterelli in cui era diviso il nostro Paese. Esso infatti era frammentato da secoli in tanti ducati, marchesati, signorie, repubbliche, a volte governati da potenze straniere.

Le cause di tutto ciò vanno ricercate nella storia del nostro Paese.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nel 476 d.C., la penisola italica fu conquistata e controllata da molti popoli germanici fra cui gli Ostrogoti, i Longobardi, i Franchi, dagli Arabi e dai Vichinghi. La situazione si stabilizzo, a partire dal X secolo, con la nascita del Sacro Romano Impero Germanico e l’espansione dello stato pontificio nel Lazio e nel Centro Italia.

Gli imperatori del Sacro Romano Impero germanico erano, al contempo, re d’Italia. Questi, nel corso dei secoli, però trascurarono il controllo dei territori dell’Italia Centro-Settentrionale. Ciò permise la nascita dei comuni che dalla fine dell’XI secolo al XV conquistarono sempre più autonomie, sconfissero volta per volta i vari imperatori che minacciavano di togliergliele e alcuni di essi si espansero sugli altri dando vita a stati regionali. Essi erano piccoli Stati governati da sovrani che prendevano il nome di duchi, gonfalonieri, signori, doge, a seconda del territorio governato.

I più importanti Stati al nord furono la Repubblica di Venezia, Il ducato di Milano, la Repubblica di Genova e La Signoria di Firenze, al centro vi era lo Stato della Chiesa e al sud il Regno di Napoli.

Nel corso della seconda metà del Quattrocento questi Ducati, Repubbliche, Signorie furono abilissimi a concentrarsi sulle arti, sulla letteratura, sul il rifiorire delle arti classiche ma nessuno di questi riuscì a prevalere politicamente sull’altro e a dare vita ad un processo di unificazione dell’Italia, così come stava avvenendo in Francia, Spagna, Inghilterra. Ogni signore pensava al proprio tornaconto e, dopo la morte del Signore di Firenze, Lorenzo il Magnifico, considerato l’ago della bilancia degli equilibri fra le potenze italiche, il sistema andò scemando sempre di più fino a che le potenze straniere diressero, a partire dal XVI, le loro mire conquistative verso l’Italia, ricca ma fragile.

Questa frammentazione e conquista da parte di potenza straniere come la Francia e successivamente l’Austria a nord e della Spagna al sud continuò fino all’Ottocento quando cominciarono a nascere moti rivoluzionari e patriottici. Molti di essi furono sedati e i capi decapitati ma servirono per far nascere, nella gente che abitava in Italia, un sentimento patriottico italiano. Questo venne cavalcato da Re Vittorio Emanuele II, re del Regno delle due Sicilie, Giuseppe Garibaldi e da Camillo Benso di Cavour che cacciarono dall’Italia i francesi e in parte gli austriaci.

Unire l’Italia era considerato impossibile ma è grazie alla determinazione di questi uomini e i loro valori che oggi l’Italia esiste, è l’ottava economia mondiale ed è uno dei paesi membri del G7.

La rivalsa dell’Italia e la sua unificazione ci insegnano,quindi, che bisogna sempre credere in ciò che si fa con il cuore e nei propri sogni. Essi sono il faro che illumina la nostra vita e che ci permette di continuare a lottare e a credere in futuro migliore.

Cosa sarebbe, infatti, una vita senza ideali?

Quali sono i vostri?

Scriveteli nei commenti!!!