History time: Vietnam un piccolo stato contro le grandi potenze

Scritto da: Elena Bruschi

mercoledì, 6 Marzo 2019


Esattamente come la leggenda di Davide contro il gigante Golia, il Vietnam dovette combattere per la sua indipendenza nemici molto più potenti e organizzati.

Colonia francese fin dal 1858, Il Vietnam aveva una sua dinastia imperiale fino all’invasione dalle truppe giapponesi durante il secondo conflitto mondiale. La resistenza armata, capeggiata dal leader comunista Ho Chi Min, riuscì a resistere e cacciare gli invasori dal Vietnam. Dopo aver combattuto per la liberazione del proprio paese ed essersi dichiarato stato indipendente, il governo comunista del Vietnam dovette fronteggiare, dal 1946, il ritorno delle truppe francesi che volevano ristabilire il controllo sulla loro colonia d’oltreoceano. Il 6 marzo 1946 Ho Chi Min, di fatto presidente del Vietnam, è costretto a firmare un accordo con il governo francese che riconosce il Vietnam come stato autonomo, ma facente parte della Federazione Indocinese e dell’Unione francese (raggruppamento di tutti i possedimenti coloniali francesi).

Il 23 novembre, in seguito al bombardamento della città vietnamita di Haiphong da parte della flotta francese, che causò 6000 morti tra la popolazione vietnamita, iniziò la guerra d’Indocina. I francesi, forti del loro corpo di spedizione da 100.000 uomini con truppe corazzate e fanteria, attaccarono Hanoi e dopo aspri combattimenti, riuscirono a conquistarla costringendo i vietnamiti ad abbandonare anche le altre principali città e a rifugiarsi sulle montagne per riorganizzarsi. La differenza tra le forze in campo era a favore dei francesi, ma i vietnamiti combattevano per la liberazione della loro terra e della loro patria e ciò permise loro di non arrendersi.

I francesi sembravano avere il controllo del paese, ma i militari vietnamiti, grazie al supporto dell’alleato governo comunista cinese, riuscirono ad equipaggiarsi ed organizzarsi per sferrare una controffensiva. Questa ottenne buoni risultati, riuscendo a scacciare i francesi dal nord del paese, ma fallì nel riprendere il controllo delle grandi città che rimasero in mano francese. Dal 1950 la Francia, nonostante le missive di aiuto inviate da Ho Chi Min al presidente americano Truman, ottenne il supporto economico e militare degli Stati Uniti che temevano la nascita di uno stato comunista alleato dell’Unione Sovietica nel Sud-est asiatico.

Dopo circa altri 3 anni di guerriglia da parte dei militari vietnamiti, supportati dalla popolazione locale, il 13 marzo 1954 iniziò la battaglia di Dien Bien Phu, avamposto francese in territorio vietnamita, che si protrasse per 54 giorni prima che i 50.000 soldati vietnamiti riuscirono ad occupare il campo fortificato francese difeso da 11.000 soldati. La perdita di tale avamposto, con il conseguente sfondamento delle linee francesi e la cattura di migliaia soldati, permise l’inizio delle trattative per la fine della guerra. Negli accordi scaturiti dalla pace di Ginevra nel 1954, il Vietnam venne diviso in 2 parti: il Vietnam del Nord, comunista e sotto il governo di Ho Chi Min, e il Vietnam del Sud sotto il controllo dell’imperatore vietnamita Bao Dai. Questa situazione di instabilità e di tensione creò i presupposti per la successiva guerra del Vietnam che si prolungò dal 1960 al 1975, dove furono gli americani a combattere e soccombere alle tattiche di guerriglia vietnamite.

Solo nel 1979 il Vietnam venne riconosciuto come stato unito e indipendente.