25 Novembre: un giorno per riflettere, un anno per agire

Scritto da: Elena Bruschi

lunedì, 25 Novembre 2019


La violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani tra le più persistenti secondo un’ indagine dell’ONU. Così l’Assemblea delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999, con la risoluzione 54/134, ha deciso di celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questo perché tali azioni distruttive non passino solo come un caso di cronaca nera tra i tanti .Un ulteriore passo avanti nel riconoscimento della violenza sulle donne come fenomeno da combattere, è stata la Dichiarazione di Vienna del 1993 nella quale si afferma che i diritti umani delle donne sono “un’inalienabile, integrale e indivisibile parte dei diritti umani universali. La donna deve partecipare alla vita politica, sociale ed economica a livello regionale, nazionale e internazionale. Più di venti anni fa la Seconda Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite definì diritti umani quelli delle donne. Il 27 giugno del 2013 venne ratificata la Convenzione di Istanbul, la numero 77 e poi la legge sul femminicidio del 14 agosto, numero 93.Grandi passi avanti nella difesa della donna! La donna, però, deve trovare in sé la forza di denunciare; tutto ciò non è facile e spesso è il primo ostacolo da superare per colei che subisce violenza psicofisica, magari dalla persona che più ama. Spesso chi è sottomesso pensa di meritarselo; pensa di dover stare zitta perché il suo uomo ha ragione. Ma l’ amore non è violenza! Una donna può quindi chiamare le forze dell’ordine ma può rivolgersi anche ad altre istituzioni. Il ”Telefono Rosa”, è una di quelle; associazione nata nel 1988, ha un centralino attivo tutti i giorni della settimana, 24 ore su 24.Al numero 1522 rispondono delle esperte volontarie che possono essere di supporto .E ancora” DI.RE.” Donne in rete contro la violenza, prima associazione italiana a carattere nazionale con Centri Antiviolenza gestiti da donne,  risponde al numero 3927200580. Inoltre “Rete Artemide” è una rete integrata che vuole contrastare il fenomeno della violenza in ambito familiare attivo, per ora, su tutto il territorio di Monza e Brianza. Le donne che subiscono maltrattamenti, persecuzioni e molestie possono rivolgersi ai Centri Antiviolenza esistenti a livello nazionale, che fanno capo al “Telefono Rosa e a “DI.RE. In tali centri le donne possono trovare l’ aiuto di psicologi, avvocati, medici e le più varie categorie di professionisti per una consulenza. Non si può dare un consiglio a una donna in difficoltà senza poi aiutarla effettivamente e non la si può aiutare a trovare casa e un lavoro, cioè una sua casa sicura e un’indipendenza economica, senza indicarle la strada giusta per allontanarsi dall’uomo violento che ha rovinato la sua vita e quella dei figli.

Così l’Assemblea delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999, con la risoluzione 54/134, ha deciso di celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questo perché tali azioni distruttive non passino solo come un caso di cronaca nera tra i tanti .Un ulteriore passo avanti nel riconoscimento della violenza sulle donne come fenomeno da combattere, è stata la Dichiarazione di Vienna del 1993 nella quale si afferma che i diritti umani delle donne sono “un’inalienabile, integrale e indivisibile parte dei diritti umani universali. La donna deve partecipare alla vita politica, sociale ed economica a livello regionale, nazionale e internazionale. Più di venti anni fa la Seconda Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite definì diritti umani quelli delle donne. Il 27 giugno del 2013 venne ratificata la Convenzione di Istanbul, la numero 77 e poi la legge sul femminicidio del 14 agosto, numero 93.Grandi passi avanti nella difesa della donna! La donna, però, deve trovare in sé la forza di denunciare; tutto ciò non è facile e spesso è il primo ostacolo da superare per colei che subisce violenza psicofisica, magari dalla persona che più ama. Spesso chi è sottomesso pensa di meritarselo; pensa di dover stare zitta perché il suo uomo ha ragione. Ma l’ amore non è violenza! Una donna può quindi chiamare le forze dell’ordine ma può rivolgersi anche ad altre istituzioni. Il ”Telefono Rosa”, è una di quelle; associazione nata nel 1988, ha un centralino attivo tutti i giorni della settimana, 24 ore su 24.Al numero 1522 rispondono delle esperte volontarie che possono essere di supporto .E ancora” DI.RE.” Donne in rete contro la violenza, prima associazione italiana a carattere nazionale con Centri Antiviolenza gestiti da donne,  risponde al numero 3927200580. Inoltre “Rete Artemide” è una rete integrata che vuole contrastare il fenomeno della violenza in ambito familiare attivo, per ora, su tutto il territorio di Monza e Brianza. Le donne che subiscono maltrattamenti, persecuzioni e molestie possono rivolgersi ai Centri Antiviolenza esistenti a livello nazionale, che fanno capo al “Telefono Rosa e a “DI.RE. In tali centri le donne possono trovare l’ aiuto di psicologi, avvocati, medici e le più varie categorie di professionisti per una consulenza. Non si può dare un consiglio a una donna in difficoltà senza poi aiutarla effettivamente e non la si può aiutare a trovare casa e un lavoro, cioè una sua casa sicura e un’indipendenza economica, senza indicarle la strada giusta per allontanarsi dall’uomo violento che ha rovinato la sua vita e quella dei figli.

Cerchiamo di eliminare i retaggi maschilisti che vedono la donna come una proprietà; una donna è un essere umano che pensa, ha dei sentimenti, ha una sua vita. Una vita autonoma e libera! Un messaggio chiaro da lanciare alle nuove generazioni più sensibili e recettive.