Siamo tutti sulla stessa barca!

Scritto da: Martina Betti

lunedì, 9 Marzo 2020


Parto con la puntualizzazione che questo non sarà un articolo informativo, ma il mio scopo è quello di far riflettere le persone.

Non so quanti effettivamente si fermeranno a leggere questo articolo, ma l’importante è che qualcuno oltre a me che l’ho scritto ne sia a conoscenza, e magari lo divulghi ad amici, conoscenti o famigliari.


Il compito di noi redattori del giornalino scolastico è quello di far riflettere gli studenti, ma soprattutto far sviluppare le capacità critiche nell’apprendimento delle notizie.
Sui telegiornali, in questo periodo, se ne stanno sentendo tante di notizie che se continueranno a diffondersi così rapidamente porteranno al caos.


Uno dei tanti effetti di queste notizie è la fuga dei civili che sta avvenendo dalla notte di domenica verso le regioni del Sud, per la paura da parte delle persone di non poter vedere i propri cari per tempi molto prolungati.
Noi vorremmo invitare le persone ad utilizzare il buonsenso, e capire che con questi movimenti repentini potrebbero mettere a rischio la salute di tutti, e per gli anziani anche la vita, considerando ciò che c’è scritto nell’ultimo decreto della SIAARTI per quanto riguarda le misure che i medici dovranno adottare in caso di necessità posti letto per la TI.


Oltre a creare questo caos urbano, queste notizie portano le persone ad avere paura, inducendole ad avere atteggiamenti discriminatori nei confronti di altri che abitano nello stesso Paese, un Paese che tutti dovremmo riuscire a portar fuori da questa situazione, e sicuramente con questo tipo di atteggiamento non andremo da nessuna parte, anzi, andremo a finire in una separazione a livello umanistico ancora più grave.


Se ognuno iniziasse a pensare per sé, diventerebbe una lotta alla sopravvivenza e non più un’unione tra regioni per la salvaguardia dell’Italia.


Invitiamo caldamente voi studenti a non adottare questo tipo di atteggiamenti discriminatori all’interno dell’istituto, ma anzi, di rimanere accanto (anche solo moralmente) alle persone che per gli scorsi 14 giorni sono dovute rimanere chiuse e isolate dal resto della Regione, e che magari hanno perso dei loro cari a causa di questo virus, che sta creando disagi nella vita di tutti.


Ora siamo tutti sulla stessa barca, siamo una grande zona rossa, non è colpa di nessuno se ci è capitata questa disgrazia (se così si può definire) e sottolineiamo che tutti siamo potenzialmente contagiati, ma siamo giovani..e siamo forti!
Si uscirà da questa situazione solo con la collaborazione, non ci sono scuse!