Streetwear

Scritto da: Asia Vignali

venerdì, 3 Aprile 2020


Inseguono la moda, innamorati dei capi hype, pochissimi pezzi messi in vendita da brand di punta, ma in edizione limitata.

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È il popolo degli appassionati di streetwear, 300mila ragazzi che dalla cima alla punta della penisola si distinguono indossando cinte di Off-White, felpe di Supreme, Sneakers come le Adidas Yeezy Boost 350 o Nike x Off-White, Balenciaga e altri capi unici.

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E, quando riescono ad acquistare queste rarità, possono rivenderle poco tempo dopo riuscendo a guadagnare anche mille euro in 5 minuti. Il nuovo universo, dove si muovono i giovani hypebeast, nasce dallo streetwear, la moda di strada, comoda, fatta di tute, cappellini e felpe. Ma poi il fenomeno cresce e in molti si tuffano in questo mondo, affascinante, dove indossare significa essere. Lo streetwear lo definiscono un abbigliamento per esprimere se stessi.  Tra i primi a portare lo streetwear in Italia sono stati i rapper all’inizio degli anni Novanta. Ma sono Federico Barengo, romano ma di adozione milanese, e Vlad, di nazionalità russa ma trapiantato a Milano, che su Youtube affascinano, conquistano, migliaia di ragazzi, a caccia di consigli su abbigliamento e sneakers.

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 I brand, da parte loro, intuiscono la tendenza e promuovono drop, uscite di release sul mercato. Rigorosamente in edizione limitata. Così schiere di hypebeast passano nottate fuori dagli store, per accaparrarsi un capo o delle scarpe introvabili. Talvolta decidono di rivenderli per trarne profitto: una pratica chiamata resell. I campout davanti ai negozi ricordano quelli del lancio degli I-phone. Insomma, una caccia al tesoro.

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Le collezioni stagionali vengono rilasciate con il contagocce ma anche le case della moda iniziano a strizzare l’occhiolino allo streetwear. Sono nate così collaborazioni come Louis Vuitton x Supreme e Ralph Lauren Polo x Palace. Chi riesce ad aggiudicarsi gli oggetti giusti li può rivendere anche a dieci volte di più. I resellers, spesso improvvisati, possono essere anche ragazzini giovanissimi.

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 Dietro a questo mondo nascono negozi come Drop Out a Milano e Big Soup a Roma, dove si può comprare quel «gioiello», che su internet è sfuggito, ma a prezzi di gioielleria. Molti hypebeast alla ricerca di pezzi unici e rarissimi, che fanno guadagnare su Instagram valanghe di like, finiscono per accordarsi con i genitori, migliorando la pagella per avere qualche soldo in più.

E tu indossi capi streetwear? Che influencer segui che indossa o comunque sponsorizza capi streetwear?