History time: 13 maggio 1968

Scritto da: Andrea Alloisio

mercoledì, 13 Maggio 2020


Il maggio 1968 segna l’apice delle rivolte studentesche francesi. La rivolta aveva il fine di spingere verso un nuovo modello di società, ripudiando quello precedente fondato su capitalismo e imperialismo. In prima battuta fu uno scontro per l’eliminazione del potere gollista che controllava la società.

Il Maggio francese è nato anche per ragioni economiche. La Francia si trovava allora in un momento di prosperità e questo permise alle masse di accede all’istruzione superiore. Questo accesso di massa portò le università ad avere troppi studenti e quindi all’istituzione di sedi succursali nelle periferie delle città.

Questo movimento si inserisce in un contesto storico di quasi regime. Charles De Gaulle era presidente dal 1958. Durante il suo mandato aveva perso l’Algeria e si stava introducendo una nuova costituzione che generava un regime semi-presidenziale. Da una parte il presidente De Gaulle, oramai settantottenne, aveva idee nazionaliste superate, e dall’altra il partito comunista, il quale era la forza di sinistra più forte, era troppo legato al modello stalinista. I giovani guardavano come modello la Cina o Cuba, dei modelli di sinistra più moderni e adatti alla società.

L’idea di società dei giovani era molto diversa da quella delle generazioni più anziane. Durante gli anni ’60 i giovani hanno una loro cultura.

Ispirati da testi come quello del filosofo Marcuse che sostenevano la decostruzione di una società che tendeva ad arricchire i ricchi e a non sostenere i poveri e ricostruire una società più moderna con giovani ai posti di comando. I professori e la classe dirigente erano tutti ultrasessantenni ed erano questi ad avere il controllo dell’educazione.

Il 13 maggio 1968 è segnato da una rivolta di dimensioni impressionanti. 800.000 persone in piazza manifestarono contro la società, contro De Gaulle.

Il movimento non è più solo un movimento studentesco, ma si associano anche operai e contadini che manifestano insieme ai giovani.

Quella protesta fu segnata da slogan come “l’insolenza è la nuova arma rivoluzionaria” o “siate realisti, chiedete l’impossibile” o ancora “l’umanità sarà felice solo quando l’ultimo burocrate sarà impiccato con le budella dell’ultimo capitalista”.

La rivolta si spegnerà poi grazie alle elezioni del giugno invocate da De Gaulle.