L’Indie

Scritto da: Sara Birgaoanu

mercoledì, 14 Ottobre 2020


Sempre più spesso ci viene chiesto di indentificarci in qualcosa, soprattutto a noi adolescenti. Che sia attraverso gli abiti, o in ambito musicale, si creano grandi “frazioni”. I cosiddetti gruppetti, accomunati dagli stessi gusti, e caratterizzati da un particolare aspetto. Quante volte ci è capitato di incontrare i “seguaci” di Sfera e Basta, i piccoli trapper, o i cosiddetti metallari? Soprattutto negli ultimi anni è sempre più facile esprimere i propri gusti in ogni forma possibile: in queste quattro settimane da quando abbiamo iniziato di nuovo i corsi, ho avuto modo di scoprire nuovi stili, soprattutto nelle ragazze. Non è raro vedere al Cesaris alunne con capelli particolarmente colorati o stili inusuali. Ma per quelli come me che proprio non riescono a definirsi? I cosiddetti lunatici, privi di uno stile unico e che spesso si ritrovano ad ascoltare musica classica seguita da pezzi hard rock.

In campo musicale posso d’avervi una mano, sono ormai diversi anni che mi identifico nel genere musicale “Indie”, e penso che per molti altri, possa rappresentare una svolta.

Nonostante il genere domini le classifiche Italiane da ormai diversi anni, c’è ancora molta confusione su cosa esso rappresenti. Definire l’indie è allo stesso semplice e complicato. Il significato della parola è quello più scontato: per indie si intende la musica indipendente. Ovviamente, una definizione così generica racchiude al suo interno artisti di varia natura e provenienti da generi musicali anche opposti tra loro. Ma l’indie non riguarda la provenienza di una produzione, bensì lo stile compositivo.

Esiste una categoria indie per quasi ogni genere musicale.

L’indie per come lo intendiamo noi nasce nei primi anni Ottanta, con i cosiddetti movimenti indie rock e indie pop. Ma, è solo nel Duemila, che l’indie italiano esplode come fenomeno di massa. Spesso gli artisti indie puntano su immagini quotidiane e dirette, facendo venir meno anche certi tabù, con un linguaggio che attinge a pieni mani dallo slang cittadino e arriva a volte ad azzardare metafore ermetiche o no-sense. Tra gli autori Indie italiani è giusto ricordare i thegiornalisti o Coez.

La scena indie italiana è oramai matura e c’è da scommettere che i prossimi anni ci faranno conoscere nuovi e talentuosi artisti indie. In campo straniero troviamo, per citarne alcune, la nuova e ormai famosa “Past Life” di Trevor Daniel e Selena Gomez, o “You broke me first” di Tate McRae, o “Heather” di Conan Gray.

Insomma, il genere Indie è molto vasto, personalmente mi ci ritrovo molto. E voi, sapete già a quale gruppo appartenete o vi piace sperimentare con l’indie?