Francesco d’Assisi e il mondo contemporaneo.

Scritto da: Martina Betti

venerdì, 18 Dicembre 2020


Di seguito riporto la considerazione di Rubens Tansini, studente di 3E, sugli ideali di San Francesco.
Condivido a pieno quello che è il suo pensiero e credo meriti di essere condiviso con tutti.

Francesco d’Assisi ha una percezione e concezione di Dio diversa rispetto a quella dei giorni nostri.

Lo venera e lo celebra attraverso oggetti, eventi naturali, luce e buio, guerra e pace. Nel presente la visione è cambiata, sono cambiati i mezzi che abbiamo per credere in Dio o in altre figure.

La maggior parte della gente ha smesso di credere sinceramente ed affidarsi al Signore perché è stata afflitta da più problematiche e il fatto di attendere un aiuto che non ha mai avuto, ha portato le persone a recidere il loro legame con la Fede cristiana e ad intraprendere una strada personale.

Il Cantico è una lode al Signore, e probabilmente è anche questo dato che sta allontanando sempre più persone dalla religione: celebrare qualcuno o qualcosa di non visibile ai nostri occhi.
Siamo ormai abituati a vedere ogni tipo di figura e forma, quindi vedere l’astratto può essere considerato faticoso o addirittura erroneo.

Ai tempi di quando Francesco pubblicò il testo del Cantico c’era molta povertà, i ricchi usavano i poveri per riempire le proprie bocche e anche i portafogli.
L’uomo umbro diede speranza ai poveri ed emarginati mettendoli sotto la protezione di Dio.

Ai giorni d’oggi siamo in grado di agire come persone indipendenti, non c’è il bisogno di affidarsi al sole, alla luna o al cielo perché ognuno riesce a svolgere le azioni con le proprie mani e la propria testa senza che ci venga suggerito da qualcun altro.

Quando commettiamo un errore, non ci sentiamo condannati a subire le conseguenze della giustizia religiosa, l’errore è quello e lì rimane, è accaduto e bisogna pensare al futuro, mentre in passato si faceva qualunque cosa pur di rimediare al proprio sbaglio ed ottenere il perdono di Dio.

Il signore era in grado di fornire ai credenti libertà e una speranza per credere nei sogni, era capace di alleggerire le vite altrui.
La mia opinione è che ognuno è libero di credere in chi e cosa vuole, a patto che non vada ad infrangere gli ideali delle altre persone, perché sarebbe come imporre qualcosa di non voluto e perciò sbagliato.

Posso considerare me stesso nel gruppo di persone che credono in altri ideali, perché non mi sono sentito avvicinato per conoscere Dio e per farmi aiutare da lui.
Di fatto non mi integro in quello che è il modello di visione posseduto da Francesco.

Il rispetto dell’ambiente e la venerazione di esso non è presente nei piani di tutti.
Oggi si parla più di rispetto che celebrazione: la natura è un luogo dove bisogna rispettare determinate regole, anche se spesso o vengono infrante.

Dobbiamo sicuramente avere più cura dei dettagli e delle azioni che compiamo, perché non sempre la nostra scelta è giusta, indipendentemente da quello che sono le nostre credenze o ideali.

In conclusione, penso che il messaggio di Francesco non sia passato di moda o invecchiato, ma che sia variato insieme al modo di come una persona veda l’ambiente e le persone attorno a sé, proprio come il mondo si è evoluto.