La DAD :adesso parliamo noi

Scritto da: Asia Vignali

mercoledì, 20 Gennaio 2021


La DAD: adesso parliamo noi!!

 Pur iniziando un nuovo anno,purtroppo, i ragazzi degli Istituti Superiori e le Università sono rimasti in Didattica a Distanza a causa dell’aumento continuo dei contagi. Ormai tutti i giorni al telegiornale non manca la notizia sia in Italia, che in tutto il mondo, sulla situazione generale del Covid-19. Abbiamo ,cosi pensato ad un’ intervista agli studenti su come stanno affrontando questo periodo che sta rovinando i loro migliori anni. Cosi noi del giornalino ,a cui interessa sempre il pensiero e l’opinione degli studenti,lasciamo loro questo spazio nel quale ci spiegano come stanno vivendo realmente questa situazione difficile. Ecco a voi l’intervista che ha compreso i ragazzi dai 14 ai 19 anni:

Quali sono gli aspetti positivi e negativi della DAD, secondo voi?

“Un aspetto positivo della DAD, secondo me, è non doversi svegliare alla mattina presto per prendere il pullman, riuscendo così a riposare di più. Gli aspetti negativi sono, per esempio, che non vedi in faccia le persone ma guardi uno schermo.Molte attività sono limitate ed è più noioso perché sei da solo e non ci sono i tuoi compagni”

A.P

  • “Secondo me degli aspetti positivi sono la comodità dello stare a casa, quindi non dovermi alzare presto per prendere il pullman o il treno e non arrivare a casa tardi anche per chi, come me, ci mette circa un’ora. Tra l’altro mi fa piacere che alcuni professori stiano cercando di aiutarci e rendendosi conto della situazione anomala. Altri invece mi fanno pensare che non diano molta importanza a come stiamo noi ma ai compiti e alle verifiche. Mentre a parere mio gli aspetti negativi sono molti di più come quello di perdere la concentrazione e l’attenzione più facilmente.Cio’e’ collegato al fatto di dover stare troppe ore davanti ad uno schermo, che causa fastidio agli occhi e mal di testa; avere continui problemi di connessione che rendono complicato seguire la lezione. Dato che non abbiamo un rapporto diretto alunno-professore alcune materie sono più complicate da gestire e da capire al meglio. Sicuramente emerge anche un grosso problema che è quello della perdita della comunicazione reale, il confronto diretto, il contatto e il distacco dei miei compagni di classe, semplicemente socializzare.”

N.P.

  • “Uno degli aspetti positivi è sicuramente l’alzarsi più tardi del solito e non dover uscire di casa specialmente in questo periodo in cui fa freddo L’aspetto negativo è che a volte anche chi non studia con qualche ‘escamotage’ riesce a cavarsela”

E.B.

  • “Come aspetto positivo ha ovviamente le maggiori comodità, quali lo stare a casa senza doversi spostare, rimanere vicino i propri familiari in caso serva e, ovviamente, svegliarsi più tardi. Come aspetti negativi invece si è costretti a stare un minimo di 5/6 ore davanti al PC con pause concise, la maggiore difficoltà nell’apprendimento e la minore possibilità di socializzare”

S.C.

  • “Secondo me gli aspetti positivi sono svegliarsi relativamente più tardi, le comodità che hai essendo comunque a casa ed inoltre hai più tempo per studiare e dedicarti al tuo tempo libero. Ad esempio penso che chiunque di noi che prendeva i mezzi pubblici ogni mattina, non perde tutto il tempo durate il viaggio di ritorno o andata. Invece uno degli aspetti più negativi per noi dell’ITIS principalmente è il non poter andare nei laboratori e applicare ciò che studiamo tutti i giorni con la teoria. Ma un altro aspetto della Dad è sicuramente la responsabilità maggiore rispetto alla presenza”

L.F. 

Abbiamo aspettato il 2021con frenesia perché speravamo un inizio migliore rispetto all’anno precedente. Questo inizio identico e in alcuni momenti peggiore del 2020, come vi ha fatto sentire??

  • “Sinceramente pensavo che saremmo tornati a scuola a gennaio, certamente non mi aspettavo che tutto passasse, però almeno tornare a scuola, quello si”

A.P

  • “Inizialmente, l’anno scorso, quando tutto è iniziato, quindi fine febbraio circa, venuta a conoscenza del fatto che le scuole avrebbero chiuso, ero felice e mi sentivo sollevata anche perché stando a casa non avrei rischiato di prendere il virus. Per cui per un primo periodo è stato divertente e curioso dato che siamo stati i primi a sperimentare la DAD, ma poi col passare del tempo tutto si è rivelato l’opposto. Ad oggi mi sento chiusa, sola, a volte triste mentre a volte felice, quindi ho sbalzi d’umore ma c’è sempre stress. L’anno scorso è stato un anno strano e imprevisto. La pandemia ci ha privati della nostra quotidianità. Spero che questo 2021 cambi pagina al più presto perché mi sembra che tutte le mie giornate si stiano fondendo in un grande e infinito loop.”

N.P.

  • “Sinceramente non mi aspettavo niente di diverso perché mi sentivo che l’andamento della situazione sarebbe rimasto pressoché lo stesso”

E.B.

  • “Una delusione, oramai l’unico proposito che mi son fatto per quest’anno è arrivare al 2022…”

S.C.

  • “Io non mi aspettavo nulla dal 2021, anche perchè la differenza tra questi due anni è solo l’aumento del numero, non si può sperare che nella notte di Capodanno, cambi totalmente tutto. Il cambiamento è un evento graduale. Comunque questo nuovo anno è iniziato con le prime distribuzioni del vaccino anti-Covid-19, che è un gran traguardo.”

L.F.Preferite la DAD o la scuola in presenza?

  • “Preferisco la scuola in presenza tutta la vita, per me non ci sono paragoni. È bello stare in classe, socializzare, fare lavori tutti insieme, andare in laboratorio, scherzare, vedersi tutto il tempo. Ogni giorno a scuola si impara qualcosa di nuovo e non intendo solo in abito di conoscenze, ma di rapporti umani e sociali”

A.P

  • “Penso sia abbastanza ovvia la mia risposta; la presenza assolutamente, vorrei che tornasse tutto come prima”

N.P.

  • “Assolutamente la scuola in presenza”

E.B.

  • “La didattica a distanza se accompagnata da un lockdown è insopportabile quindi didattica in presenza. In caso non vi siano altre restrizioni, a distanza”

S.C.

  • “Io sinceramente preferisco la DAD per la comodità che non si ha in presenza e per tutti i motivi elencati nel primo punto”

L.F

Pensate che il governo debba riaprire le scuole al 50%, al 100% o non aprire?

•   “Penso che all’inizio le scuole dovrebbero aprire al 50%, e man mano poi tornare al 100%, gradualmente”

A.P

•   “Da una parte penso che il Governo, fino ad oggi , abbia fatto degli errori nelle misure adottate per l’emergenza Covid-19.  Da una parte penso che non debba aprire, perché il nostro ritorno potrebbe far peggiorare la situazione, che non va bene. Dall’altro canto, essendo una studentessa mi sento penalizzata da tutto questo, e quindi preferirei rientrare a scuola al 50% in classe, non dell’istituto totale, perché in classe saremmo la metà, così da avere più spazio, distanza, perciò sicurezza.”

N.P.

•   “Penso che il governo abbia fatto bene a dare la possibilità di fare il laboratorio in presenza, per tornare al 100% è troppo presto, al 50% sarebbe già una buona idea”

E.B.

•   “Bisognerebbe anzitutto aspettare la fine della seconda ondata, poi iniziare gradualmente. Se come a ottobre siam passati da contagi quasi zero ai 25000 di ottobre, riaprire ora con decine di migliaia di contagi sarebbe un ecatombe”

S.C.

•   “Io penso che visto che il governo ha paura ad riaprire ristoranti e piste da sci che sono comunque dei luoghi un po’ più sicuri, figuriamoci la scuola se il governo la riesce a rendere sicura”

L.F.

Secondo voi, il metodo di fare DAD e rientrare a scuola un solo giorno per i laboratori, è il migliore??

•      “Non penso sia il metodo migliore, ma almeno è già qualcosa rispetto a stare a casa tutta la settimana, e se dovessimo tornare per un giorno penso che sia giusto  dedicarlo ai laboratori, siccome in dad sono molto limitati”

A.P

•       “Non è il migliore, però si, sarebbe un buon inizio considerando il fatto che il Cesaris è conosciuto per i suoi laboratori e la maggior parte degli indirizzi è basata sull’attività pratica, per questo per noi alunni i laboratori sono fondamentali.”

N.P.

•       “No, perché ci sono materie che vengono comunque penalizzate nel mio caso, è comunque un inizio”

E.B.

•       “Non il migliore, ma senza dubbio è un enorme passo avanti per non condannare le classi tecniche fondate sui laboratori”

S.C.

•       “La cosa migliore per risolvere questa situazione spiacevole è fare più DAD possibile, anche perché ormai abbiamo già fatto più di metà anno scolastico in DAD. Però naturalmente lasciare alle scuole professionali e ITIS la possibilità di rientrare per i laboratori”

L.F.

Come avete vissuto questo periodo di semi-lockdown??

•       “Avendone già affrontato un altro questo l’ho vissuto con più tranquillità e consapevolezza. Rispetto alla prima volta sapevo già come funzionava”

A.P

•       “In questo semi-lockdown, mi sento in un labirinto senza uscita, ma già percorso, dato che non è la prima volta (con la speranza che questa sia l’ultima). Mi sento messa alla prova, come se dovessi dimostrare di cavarmela anche in questi momenti. Nonostante ciò cerco di trovare nuove passioni, di fare qualcosa di diverso, di movimentato. Cerco di sfogarmi in altri modi dato che pallavolo mi è stata tolta. La mia famiglia e le mie amiche, anche se lontane, cercano di rendere questa situazione “normale”. Un’altra cosa che mi aiuta molto è la musica che mi rilassa e mi fa pensare ad altro”

N.P.

•       “Psicologicamente sicuramente meno pesante del primo, però il rapporto con gli amici e parenti è mancato e manca tutt’ora”

E.B.

•       “Molto meno stressante del primo ma parecchio disturbante, e a parer mio, evitabile”

S.C.

  • “Devo dire che rispetto al primo lockdown che pur essendo stato uno tra i più duri, quest’ultimo si fa più sentire perché ormai è da tantissimo tempo che non ritorniamo a svolgere quello che facevamo prima”

L.F.

Che cosa vorreste dire al governo su questa situazione (non solo il metodo migliore per risolverla ma proprio la vostra sensazione che faccia capire allo stato il sentimento degli studenti)?

•       “Al governo vorrei dire che questo periodo non è facile per gli adulti ma nemmeno per noi ragazzi e che è comunque difficile fare la dad. Anche se può non sembrare, ma certe volte è davvero molto pesante, soprattutto all’inizio.”

A.P

•       “Direi che io e miei coetanei stiamo dimostrando la nostra volontà e la nostra forza nell’andare avanti  Anche se questa pandemia ci sta rendendo le cose difficili e vivere l’adolescenza in questo modo è veramente orribile. Stiamo dimostrando il nostro impegno, la nostra responsabilità ma anche la nostra sensibilità. Dovrebbero considerarci una priorità dato che saremo il futuro di questo paese.”

N.P.

•       “Vorrei dir loro che studiare è un diritto e vorrei poterne usufruire nella maniera più corretta”

E.B.

•       “Penso siano necessarie le dimissioni del ministro dell’istruzione, che ormai ha dimostrato più volte di non saper fare il proprio lavoro, e di anche altri ministri al suo seguito. Ritengo inoltre necessario un rinnovamento del sistema della dad, non solo da parte del governo ma anche delle singole scuole”

S.C.

•       “Sinceramente l’unica cosa che mi sento di dire al governo riguardo gli studenti è di dare un occhio di riguardo a quello che sarà l’esame di Stato, facendoci sapere il prima come si svolgerà e se si svolgerà”

L.F.

Vi manca il contatto con i vostri compagni e i vostri professori? Se sì perché? Se no, perché?

•   “Sinceramente mi manca molto il contatto con compagni e professori, perché a scuola vedi sempre in faccia una persona quando ti parla. In dad molte volte si tiene la telecamera spenta o comunque anche se è accesa non è la stessa cosa che parlare con una persona faccia a faccia.  Mi manca proprio seguire le lezioni al banco e vedere la prof o il prof che spiega davanti a me, senza guardare un computer per tutto il giorno.”

A.P

•   “Si, moltissimo, principalmente con i miei compagni di classe perché penso che siamo un bel gruppo .Avrei voluto conoscerli meglio in altre circostanze, dato che sono in seconda ora e l’anno scorso non l’abbiamo concluso in presenza. Una domanda che mi faccio spesso è “Quando finirà tutto questo?” Quando finalmente si potrà ritornare in compagnia degli amici, senza dover rispettare tutte le regole della distanza, di avvicinarsi e scambiarsi un abbraccio? Mi mancano i miei compagni come anche la scuola in sé, la classe, il mio banco, l’ambiente e anche le macchinette. Mi fa strano dirlo ma mi mancano alcuni professori, o meglio il rapporto diretto con loro, senza avere davanti uno schermo. Penso proprio che anche per loro le cose non siano delle migliori tra un “Mi sentite?” o “Vedete il mio schermo?”. Non aspetto altro di tornare alla vita di prima, anche se sicuramente da questa esperienza  sto imparando nuove cose.”

N.P.

•   “Manca, perché relazionarsi con professori e compagni personalmente è più costruttivo e mette maggiormente in risalto la personalità di ciascuno… Attraverso un video è tutto più impersonale”

E.B.

•   “Ovviamente si, socializzare specialmente in questo periodo è fondamentale, e la didattica a distanza in questo non rende per niente”

S.C.

•   “Il contatto con i compagni principalmente manca, ma mi sento di dire che se la situazione è di emergenza bisogna fare anche dei piccoli sacrifici per poi ritornare più forti di prima”

L.F.