Giuseppe Baretti contro l’epoca dell’ignoranza

Scritto da: Valeriia Vakhrusheva

venerdì, 18 Ottobre 2019


Il 16 ottobre 2019 grazie all’iniziativa del prof. Amedeo Anelli è stato organizzato un incontro in Aula Magna con la docente Daniela Marcheschi, che ha parlato agli studenti delle classi quarte del notevole autore Giuseppe Baretti. La scelta dell’autore non e’ casuale, poiché  viene spesso trascurato dai programmi scolastici.

Giuseppe Baretti: un grandissimo scrittore (poeta, drammaturgo, critico, traduttore e linguista…) italiano che purtroppo oggi non riceve la dovuta attenzione dai programmi scolastici. Eppure, è stato uno dei primi critici letterari, uno dei primi a capire l’importanza della diffusione giornalistica non solo delle notizie politiche, ma anche della cultura. Apparteneva all’epoca del 1700 dove la letteratura, che oggi non ha limiti, era esclusiva e  riservata ai cosiddetti salotti: luoghi per persone colte dove si parlava solo il francese. Era il primo a voler diffondere la letteratura alla società, stanco della superiorità della Francia, che all’epoca imponeva le proprie regole sulla cultura mondiale. 

E dunque Daniela Marcheschi ha spiegato che Baretti e’stato  colui che ebbe il coraggio di attaccare il filosofo Voltaire, difendendo il “Dante italiano” (sempre per via della lingua); ed e’stato  colui che non si limitava al francese dei salotti, ma parlava addirittura più lingue. Egli confutò il pensiero: “l’ignoranza è bella”, che tutt’oggi è molto comune. La letteratura dev’essere estesa a TUTTI, ed inventa la critica della letteratura. Non basta più leggere, bisogna capire e studiare ciò che sono i passi fondamentali. 

Come ad esempio la possibile critica del romanzo “I promessi sposi” (1827), la cui storia, oltre ad essere la storia di due giovani innamorati, effettivamente narra l’ossessione di un uomo potente e ricco di possedere una donna contadina a tutti i costi, coinvolgendo tutte le forze che aveva sottomano. 

Baretti ammira le diversità e confronta le letterature straniere, ma soprattutto valorizza l’Italia e la sua cultura, sottolineando la sua ricchezza. Per lui non esisteva una lingua superiore a un’altra, e la parola era il motore della storia. L’importanza della letteratura si concepisce anche in quest’affermazione.

Lo scopo dell’incontro era di raccontare i fatti sconosciuti sull’autore, ma anche di invitare gli studenti a riflettere sull’importanza della cultura e della letteratura. Perché nella storia non si lottò solo per la libertà e diritti dei popoli, ma anche per la libertà della letteratura che è una parte molto importante di una nazione.