Il MO.S.E

Scritto da: Andrea Monico

mercoledì, 20 Novembre 2019


In questo periodo a Venezia si stanno verificando degli allagamenti nel centro storico, fino ad arrivare anche a 187 cm sul livello del mare, deturpando le opere d’arte presenti negli edifici più importanti, come la Basilica di San Marco che presenta al suo interno diversi affreschi e mosaici. In generale tutta la città di Venezia è da proteggere in quanto unica al mondo! Diverse volte è accaduto che fosse sommersa dall’acqua proveniente dal mare, quindi per risolvere il problema, alcuni ingegneri pensarono di ideare una barriera artificiale, chiamata MOSE (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) che prevedeva la costruzione di schiere di paratoie mobili a scomparsa poste alle bocche di porto, ovvero varchi che collegano il mare aperto con la laguna.

L’idea di costruire una tale barriera venne in seguito all’alluvione del 4 novembre 1966, durante il quale Venezia e altre città limitrofe vennero sommersi da una marea di 194 cm. In seguito alla prima Legge speciale per Venezia (Legge n. 171/1973), lo Stato ha indetto nel 1975 un appalto concorso, ma la procedura si conclude senza che si possa scegliere un progetto da realizzare tra quelli presentati, così il progetto venne affidato ad un gruppo di esperti nel 1981. Durante il periodo che va dal 1988 al 1992 sono state eseguite sperimentazioni sul prototipo di una paratoia (il MOSE, appunto). Successivamente, nel 2002, venne presentato il progetto definitivo e nel 2003, dopo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti incaricò il Consorzio Venezia Nuova della realizzazione del progetto. La sua costruzione, però, è stata rallentata nel giugno 2014 a causa di un’inchiesta anticorruzione da parte della magistratura italiana, grazie alla quale sono scattati 35 arresti e ci sono stati 100 indagati, per reati quali la creazione di fondi in nero, tangenti e false fatturazioni. Nel 2014 l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha proposto la straordinaria gestione del Consorzio, da cui segue la nomina di tre Amministratori Straordinari. Tuttora si sta cercando di ultimare e migliorare il progetto, in quanto la costruzione procede lentamente e Venezia rimane sommersa dall’acqua.

Il MOSE è costituito complessivamente da 78 paratoie (strutture metalliche cave contenenti acqua, larghe 20 m, con lunghezza variabile da 18,5 m a 29 m e spessore da 3,6 a 5 metri) divise in 4 schiere: due schiere alla bocca di porto di Lido, rispettivamente di 21 e 20 elementi collegate da un’isola artificiale; una schiera di 19 paratoie alla bocca di porto di Malamocco e una schiera di 18 alla bocca di porto di Chioggia. Le singole paratoie sono connesse a blocchi di calcestruzzo attraverso delle cerniere (strumenti metallici che permettono a due oggetti da essa uniti di ruotare intorno al punto che hanno in comune), che ne permettono il movimento.

Il loro funzionamento è molto semplice: in condizione di normale marea, le paratoie sono adagiate nei loro alloggiamenti colme d’acqua; quando, invece, è prevista un’alta marea le paratoie vengono svuotate dall’acqua tramite l’immissione di aria compressa al loro interno, così da farle sollevare in modo perpendicolare alla superficie dell’acqua (in circa 30 minuti) e impedire alla marea di entrare nella laguna. Quando la marea cala, le paratoie vengono riempite di acqua e rientrano nella loro sede sul fondale in circa 15 minuti. 

Per evitare di ostacolare la navigazione, è stata realizzata una conca di navigazione per il passaggio delle grandi navi alla bocca di porto di Malamocco, mentre alle bocche di Lido e Chioggia verranno messe in funzione delle conche di navigazione più piccole per il transito dei mezzi di soccorso e pescherecci.