Isole di plastica

Scritto da: Sara Birgaoanu

venerdì, 29 Novembre 2019


Si chiamano isole di plastica e minacciano il nostro pianeta da ormai quarant’anni. Simbolo della terra che sta morendo, le isole di plastica sono un ammasso di rifiuti galleggianti, oggetti monouso, bottiglie, buste, ciabatte e molto altro ancora. Le correnti marine spingono i rifiuti ad agglomerarsi nello stesso punto creando immensi ammassi che, portano non pochi problemi all’ecosistema.

Vere e proprie isole capitanate dal grande Pacific Trash Vortex, un agglomerato di circa 3 milioni di tonnellate. Questo non è però il solo ammasso di spazzatura galleggiante del nostro pianeta, esistono molte di queste isole, e una di queste è anche presente nel nostro bel bel Mar Tirreno. Mentre si valutano le possibili soluzioni a questo vero e proprio crimine ambientale, si continua a sottovalutare il problema. Molti rifiuti sono sottoposti spontaneamente alla biodegradazione al contrario della plastica che resta nel ambiente per ben 450 anni, un materiale quindi difficilissimo da riciclare.

Ricordiamo inoltre che tutti questi rifiuti marini, minacciano la sopravvivenza di oltre 800 specie animali che muoiono ingerendo o restando intrappolate nei rifiuti. L’onnipresenza della plastica rovina la loro vita, e la nostra. Moltissimi oggetti di uso quotidiano sono appunto, ancora oggi realizzati in plastica, nonostante l’allarme sulle isole di plastica di ormai qualche anno.

Il problema non accenna a migliorare, grazie però al Ocean cleanup (una macchina progettata per raccogliere rifiuti dal mare sfruttando le correnti oceaniche ) che sta studiando la massa totale e la distribuzione dei frammenti di plastica negli oceani, e metodi, tecnologie e strumenti di riciclaggio della plastica oceanica che siano economicamente e tecnicamente sostenibili, forse in futuro, c’è ancora speranza per i nostri mari.