La strage di Capaci

Scritto da: Elena Bruschi

sabato, 23 Maggio 2020


23 maggio 1992: la strage di Capaci fu un attentato terroristico-mafioso compiuto da “cosa nostra” nei pressi di Capaci per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell’autostrada A29 alle ore 17,57 mentre transitavano tre Fiat Croma blindate con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti della scorta.

Insieme a Falcone morirono, così, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

Vi furono 23 feriti fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista Giuseppe Costanza.

Una deflagrazione che portò via persone oneste e servitori dello Stato ad opera di mafiosi che volevano fermare l’impegno di un grande magistrato che voleva liberare la sua Sicilia e la sua Italia dal dominio di una associazione delinquenziale.

“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni” (Giovanni Falcone).