La prima votazione delle donne francesi

Scritto da: Giulia Suardi

mercoledì, 21 Ottobre 2020


Le donne francesi votarono per la prima volta il 29 aprile 1945, in occasione delle elezioni municipali e poi partecipano allo scrutinio nazionale del 21ottobre 1945.


Grazie all’ordinanza del 21 aprile 1944 del Governo provvisorio del Generale de Gaulle ad Algeri stabilì che “le donne sono elettrici ed eleggibili al pari degli uomini”. Due anni e mezzo più tardi, la prefazione alla Costituzione del 27 ottobre 1946 inscrive questo principio nei principi fondamentali della Repubblica: “La legge garantisce alla donna, in tutti i campi, diritti uguali a quelli dell’uomo”. La Francia è stata uno dei primi paesi a instaurare il voto maschile, ma c’è voluto un lungo processo affinché questo diritto fosse esteso anche alle donne, in quanto si riteneva che la loro dipendenza economica impedisca loro di esercitare una libera scelta.


Ai tempi della Rivoluzione, le donne furono considerate “cittadini passivi” e nonostante l’appello di Condorcet, vengono escluse dal diritto di voto.
Nel XIX secolo e all’inizio del XX secolo, cambiano gli argomenti avanzati: i doveri di madre e di sposa erano considerate incompatibili con l’esercizio del diritto di voto, e soprattutto, in un contesto di ostilità tra i partigiani di una Repubblica laica e la Chiesa cattolica, si pensa che le donne fossero sotto l’influenza clericale e politicamente immature.


Dalla “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” di Olympe de Gouges del 1791 e le azioni delle “suffragettes”, alle organizzazioni come la lega francese per i diritti delle donne del 1882 e l’Unione francese per i diritti delle donne del 1905, le donne lotteranno per ottenere il diritto di voto, principale tappa sulla strada della parità e dell’uguaglianza con gli uomini. Sebbene diversi paesi abbiano iniziato ad estendere il suffragio alle donne dalla fine del XIX secolo, la Francia è stata uno degli ultimi paesi a farlo in Europa.